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Blog di Beppe Grillo


  • Innovazione mangiasoldi

    slotmachine.jpg

    Viviamo in una realtà sempre più innovativa.
    Una realtà che mette l’innovazione a disposizione di tutti. Quale azienda può al giorno d’oggi permettersi di non essere innovativa? C’è sempre più bisogno di idee innovative. L’innovazione ci semplifica la vita, ci aiuta. In un certo senso ci nobilita, come una volta il lavoro.
    In autostrada usiamo il telepass, paghiamo la benzina con la carta di credito, ricarichiamo il cellulare da ogni punto Atm, paghiamo le bollette on line e tante tante altre cose. La tecnologia è bella perchè ci rende liberi. La tecnologia è bella perchè aumenta i profitti delle aziende che inventano nuovi servizi. Paghiamo per il telepass oltre che per il pedaggio, per il pagamento via carta di credito oltre che per la benzina, per la possibilità di ricaricare il cellulare oltre che per la ricarica, per poter pagare una bolletta on line oltre che l’importo della bolletta. Insomma paghiamo il nulla. Le aziende ci stanno facendo pagare le transazioni di pagamento, incantesimi dell’etere, furti legalizzati.
    Infatti, infatti...
    L’innovazione diminuisce i costi delle aziende, il telepass elimina il costo del casellante, la carta di credito le operazioni di deposito del contante, il pagamento delle bollette il costo dell’impiegato e la ricarica del cellulare anticipa alla società telefonica i soldi delle chiamate.
    L’innovazione serve quindi a renderci più felici e più poveri (del resto non si è sempre detto che il denaro non dà la felicità?) e ad ingrassare le aziende, le stock option, il titolo in borsa, i tronchettibenettonscaroni.
    Ma quando la smettiamo di farci prendere per il c..o?
    Un cittadino italiano ha finalmente deciso che gli fa troppo male e ha chiesto alla Commissione Europea l’abolizione dei costi di ricarica per i cellulari che esiste solo in Italia.
    Lo hanno preso sul serio e la Commissione Europea ha contattato l’Authority, altra innovazione che ci rende (inconsapevolmente) poveri.Bastano 50.000 firme per toglierci dai piedi la tassa sulla ricarica.Firmate la petizione!




  • Insonnia da D'Alema

    insonnia.jpg

    Egregio dipendente Massimo D’Alema,
    è mezzanotte, il nuovo presidente della Repubblica non è stato ancora eletto dopo due giorni di votazioni e io non riesco a prendere sonno. Non ci riesco perchè ho l’incubo che lei possa essere eletto senza aver fatto chiarezza sulle intercettazioni che potrebbero riguardarla. Intercettazioni di cui ormai si parla, si insinua, si mormora da mesi. Le chiedo una semplice risposta a questa altrettanto semplice domanda:
    “Esistono delle intercettazioni telefoniche di conversazioni compromettenti tra lei e Consorte sulla scalata alla Bnl da parte dell’Unipol?”
    Io spero, come credo molti elettori del centro sinistra, che la risposta sia un irrevocabile no.
    Una non risposta autorizzerebbe a pensare che queste intercettazioni esistano e che, Dio non voglia, ne possano essere entrati in possesso esponenti del centro destra.
    Ora la lascio e provo a dormire.
    Buonanotte”.
    Beppe Grillo



  • Covered warrants e così sia

    warrant.jpg
    copertina gruppo dei Warrant

    Le banche sono in preda a un orgasmo da prodotti creativi per far tornare il budget. Al cliente del loro budget non gliene può fregare di meno e vorrebbe che la loro creatività si esprimesse in buoni servizi a costi di mercato, quello europeo, non quello italiano. Le banche che negano un finanziamento alle piccole imprese sono le stesse che prestano miliardi di euro ai Tronchetti e ai Benetton. Soldi nostri, dei correntisti, dei piccoli investitori. Gli amministratori delegati delle banche rispondono da troppo tempo alle leggi della politica e delle relazioni dei salotti buoni invece che alle leggi del mercato.
    Pubblico questa lettera, tra le tante che ho ricevuto, sul comportamento delle banche.

    “Mi rivolgo a voi visto che siete una delle pochi voci che mette in guardia i risparmiatori sulle vessazioni fatte dalle banche nei confronti dei dipendenti addetti alla consulenza finanziaria (..se ancora la si può chiamare così).
    L'ultima "invenzione" della banca in cui lavoro, vista la recente tendenza al rialzo dei tassi di interessi, è stata quella di proporre ai clienti che già hanno acceso un mutuo casa a tasso variabile, una cosiddetta operazione "di protezione dal rischio tasso", mediante la vendita di "covered warrants" di varia durata, che darebbero al cliente che li sottoscrive un'entrata di denaro periodica qualora i tassi di mercato superassero una certa soglia prefissata.
    Tali covered warrant, alla loro naturale scadenza (che andrebbe a coincidere all'incirca con quella del mutuo originario), andrebbero poi a zero di valore.
    Fin qui non ci sarebbe molto di strano nell'operazione, se non che tale vendita va anche accompagnata da un finanziamento al cliente dell'importo dei covered warrants sottoscritti: in pratica prima il cliente paga lauti interessi sulle rate del mutuo, poi si sobbarca l'acquisto di tali warrants che andranno a zero (..e che magari non gli daranno entrate se i tassi non dovessero salire molto) e inoltre ci paga anche gli interessi sul prestito per acquistarli.
    Non vi dico poi le pressioni quotidiane per vendere tali prodotti (...insieme agli altri, spesso scadenti, già a catalogo!): mi domando fino a quale punto arriveremo in futuro.
    Purtroppo la clientela si fida di noi che dobbiamo avere la faccia tosta di rassicurarli sulla bontà dei prodotti e mentiamo loro dalla mattina alla sera; se poi non vendiamo tali prodotti veniamo emarginati all'interno della banca.
    I budget sono ormai "mostruosi" e se non riesci a raggiungerli ottieni pessime note di qualifica e niente premi incentivanti.
    Io cerco di resistere a tali pressioni ma vi posso garantire che da alcuni anni ho i nervi a pezzi e soprattutto ho cominciato ad odiare un lavoro che mi piaceva: l'unica consolazione è quando si riesce a collocare i prodotti migliori e a non fare danni alla clientela, ma ciò accade sempre più raramente.
    Vi ringrazio per aver potuto "sfogare" la mia rabbia.
    Grazie ancora.”
    M.



  • I fighetti del calcettino

    agnelli.jpg

    Una domenica serena ieri allo stadio Delle Alpi a Torino. Tifosi, dirigenti, azionisti hanno festeggiato la Vecchia Signora. Sul prato l’erede Andrea Agnelli ha sfilato insieme alla Triade. Bettega ha pianto. Jaki Elkann ha ripetuto di “essere qui per testimoniare vicinanza alla squadra e all’allenatore”.
    Franzo Grande Stevens, presidente della squadra, di ritorno da un suo intervento al Salone del Libro su “intransigenza morale e coerenza” di Alessandro Galante Garrone, si è espresso a favore di un ricambio morbido della triade: “Si tratta solo di trovare un modo adeguato per farlo. Un modo che sia degno della famiglia Agnelli”.

    I tifosi non hanno fatto mancare un sostegno degno di tanta dirigenza con potenti cori: “Guariniello vaf.....lo!”, Guariniello pezzo di m..da” e con uno striscione: “Luciano siamo tutti con te. La triade non si tocca!”. Un membro della famiglia Agnelli si è brevemente soffermato su Moggi dicendo che “Con lo zio non sarebbe andata così”, forse alludendo che, lui in vita, mai avrebbero permesso la pubblicazione di intercettazioni telefoniche così volgari e prive di classe.

    La Juventus è di proprietà dell’Ifil, è quotata in Borsa, dall’inizio dell’anno ha guadagnato il 63,5%. Negli ultimi undici anni ha vinto sei scudetti. E’ prima in campionato a una giornata dal termine. La dirigenza in tutti questi anni non ha chiesto un euro di investimento agli azionisti. I bilanci si sono sempre chiusi in pareggio nonostante l’arrivo ogni anno di nuovi campioni, forse grazie a una sapiente gestione del mercato da parte di Moggi.
    Lucianone è stato intercettato? Diceva quello che qualunque bar sport sapeva da un decennio? Se pecunia non olet, perchè dovrebbe puzzare Moggi? Un direttore generale che ha portato alle casse dell’Ifil soldi a palate ha il profumo del sapone di lavanda.
    Per l’Ifil quando vinceva Moggi, vincevano tutti. Adesso che perde, perde solo lui.

    Scarica l'ultimo numero del magazineScarica "La Settimana" N°18
    del 8 maggio 2006


  • Fuga da Rebibbia

    fuga da Rebibbia.jpg

    Previti sta fumando dei sigari a Rebibbia. Tra una fumata e l’altra sta riflettendo su chi lo ha fregato. Si sente abbandonato, rilascia una dichiarazione: “Ci hanno lasciati soli a combattere”, e un manipolo di coraggiosi combattenti di Forza Italia fa irruzione nella sua cella 2x3. Tra questi Fabrizio Cicchitto, Gaetano Pecorella, Giorgio Lainati, Valentino Valentini, Giulio Marini, Angelo Maria Cicolani, Antonio Tajani. Molti sono in fila. Altri si sono prenotati. Il direttore del carcere sta approntando delle celle per ospitarli tutti.
    Infatti, il solito Baget Bozzo si è lasciato sfuggire che il prossimo congresso di Forza Italia, per solidarietà, si terrà a Rebibbia.
    Il detenuto condannato in via definitiva a sei anni ha un grande sogno nel cassetto: partecipare a Montecitorio al dibattito parlamentare sulle sue dimissioni. Sa che in quell’aula, ben diversa da quella arida dei tribunali, troverà la simpatia e la solidarietà di suoi pari: prescritti, condannati in via definitiva, in primo e secondo grado, ex galeotti.
    Loro sapranno capirlo e non potranno lasciarlo solo.

    I Ds si sono subito espressi per voce dell’autorevole Vincenzo Siniscalchi in soccorso dell’ex collega: “Sarebbe corretto che la sua permanenza in carcere venisse commutata nella detenzione domiciliare”, e ha aggiunto: “Nel caso Previti non desterebbe meraviglia se la pena venisse espiata con la detenzione domiciliare tenendo conto dell’età e del comportamento in questa fase: e cioè non aver evitato la carcerazione”. Ma benedetti Ds, inciucinidaleminifassiniviolantini, è una vita che Previti cerca di evitare la carcerazione. E adesso che è in carcere da un giorno volete già tirarlo fuori?
    Prima Previti era solo Previti, adesso è l’ultrasettantenne Previti. Il carcere lo ha invecchiato?

    Lo psiconano non s’è fatto vedere a Rebibbia per paura di essere trattenuto. Ha mandato un telegramma con un pizzino augurale: “Ci vediamo a casa martedì”.
    Ma Previti non ci crede più, si sente innocente.
    Lui ha eseguito gli ordini. Ha portato a termine un incarico.
    Va a finire che dovranno vedersi in carcere.



  • Lettera aperta a Massimo D'Alema

    H6S big.JPG
    Vignetta di: Massimo Ciotoli

    Il Presidente della Repubblica non può avere ombre, né possibili scheletri nell’armadio. Abbiamo avuto in passato un Antelope Cobbler e credo che ci sia bastato.
    Ritengo che il nostro Presidente debba essere super partes, avere il rispetto della Nazione e aver fatto qualcosa di importante nella vita, non il politico di professione.
    Gli uomini e le donne le abbiamo, si chiamano Monti, Hack, Sartori. Quali sono i meriti di D’Alema?
    Sono preoccupato. Il Presidente della Repubblica deve rappresentare gli italiani, D’Alema rappresenta solo una corrente del suo partito.
    Ho deciso di scrivergli una lettera aperta.

    Egregio Massimo D’Alema,
    Le scrivo dopo aver appreso della sua possibile elezione alla carica di Capo dello Stato.
    Credo che, soprattutto in un momento complesso e delicato come questo, chi diventerà Presidente della Repubblica, debba offrire ai cittadini italiani assolute garanzie di trasparenza e di affidabilità. Per questo, e non perché abbia pregiudizi nei suoi confronti, credo sarebbe utile, per noi, e anche per lei, liberare una volta per tutte il campo da ogni ombra relativa al suo ruolo nella scalata di Unipol alla banca Bnl.
    Risulta infatti da fonti autorevoli, e mai smentite, anche dopo la pubblicazione di articoli sui giornali, che gli inquirenti disporrebbero di intercettazioni telefoniche che la riguardano, in cui sarebbero documentati colloqui tra lei e l’allora numero uno di Unipol, Gianni Consorte.
    Credo che prima di darle, attraverso il Parlamento, la fiducia per guidare l’Italia dovremmo anche chiederle di chiarire una volta per tutte il contenuto di quelle conversazioni, prima che vengano magari diffuse per altra via, recando grave danno, eventualmente, anche alla figura del futuro Capo dello Stato.
    Penso quindi che sia un dovere per lei chiedere la diffusione pubblica del contenuto integrale delle intercettazioni o garantirne sotto sua responsabilità la falsità e l’inesistenza prima di sottoporsi al voto delle Camere."
    Beppe Grillo



  • Perunaltratv

    freedom.jpg
    foto di izarlbeltza

    C’è una proposta di legge di iniziativa popolare:
    occorrono 50.000 firme per cambiare la Rai e il sistema radiotelevisivo.
    Una sciocchezza per voi blogger.

    L’iniziativa è di Perunaltratv, sul suo sito ci sono tutte le informazioni.
    Non fate scherzi, firmate, firmate, belin!

    I censurati d’Italia si ritroveranno a Milano in giugno, di nascosto. Ci sarò anch’io. I censurati a pagamento, esistono anche quelli, non parteciperanno e forse è meglio così.
    Essere stato censurato diventerà un attestato di merito. Come aver fatto il partigiano. Solo i censurati potranno andare in televisione. I non censurati saranno invece censurati...

    Tutti i dettagli nella lettera degli Amici di Beppe Grillo di Milano:

    “Ci siamo attivati per la raccolta di firme Perunaltratv e come filo conduttore abbiamo organizzato un primo evento. L'evento si terrà il 7 giugno a Milano ore 21 presso la sala Unione in Porta Venezia (500 posti) e si intitola ITALIA IMBAVAGLIATA. Abbiamo invitato molti censurati alcuni hanno aderito altri fanno orecchie da mercante altri vogliono essere pagati....una vera vergogna. Pensa che uno di loro ha aderito subito, ma quando invece dell'hotel gli abbiamo proposto una sistemazione più semplice non ha più risposto....Proprio loro che dovrebbero essere i primi a sostenere queste battaglie che duramente portiamo avanti con le nostre sole forze e denari.
    La stessa Franca Rame fa la prima donna e non ci dà nessuna conferma, colei che tante promesse scrisse durante la sua elezione....blech!
    Di Pietro invece rimane un grande uomo lui ci sarà (ovvio se qualche impegno in Senato non lo chiama urgentemente), ci sarà Marco Travaglio e Barbacetto giornalista di Diario. Tana de Zulueta anch'essa se non avrà richiami dal Senato ci sarà...”
    Antonella e Valeria degli Amici di Beppe Grillo di Milano



  • Il costo insostenibile di TicketOne

    rapina.jpg
    www.angese.it

    Io non vendo più on line i biglietti dei miei spettacoli attraverso TicketOne. Una società che opera in un regime di sostanziale monopolio di cui non capisco l’utilità e di cui ho già scritto in un precedente post.
    Lancio un appello ai colleghi del mondo dello spettacolo perchè facciano altrettanto.
    Ricevo molte segnalazioni dai lettori del blog su TicketOne, oggi ne pubblico una.

    Buongiorno,
    volevo segnalare i problemi e i soprusi che la società TicketOne (leader italiana nella vendita di biglietti per eventi culturali, concerti) continua a provocare e a esercitare su noi consumatori.

    Di seguito elenco i punti chiave per comprendere la situazione e il nostro disagio che vanno avanti ormai da qualche anno.

    TicketOne è il principale gruppo (senza concorrenti diretti, gli altri gruppi sono praticamente collaboratori) in Italia di biglietteria (on line e non).Le biglietterie Boxoffice (da anni delegate alla biglietteria per concerti) sono ora controllate da TicketOne(che ne regola l'afflusso e la disponibilità di biglietti a loro piacimento, creando altri disagi a chi si reca ai botteghini Boxoffice, magari facendosi un’ora di coda).Nel contratto nazionale i promoter si sono anche impegnati a dare a Ticket One la totale esclusiva per le vendite via internet per 15 anni. In pratica fa un po' quello che vuole nel mercato dei biglietti per eventi.
    Se si vuole contattare telefonicamente Ticketone si deve fare il numero: 899.500.022. Che costa 0,80 euro da rete fissa (scatto alla risposta 0,103), di 1,291 da cellulare TIM (scatto alla risposta 0,121) e di 1,80 da cellulare Vodafone (scatto alla risposta 0,12).Chi ha telefonato sa benissimo che prima di poter parlare con un operatore fra nastro registrato e attesa passano circa 2 minuti. (Spesso cade la linea misteriosamente..).
    Una telefonata media per informazioni o richiesta biglietti necessita circa sui 3-4 minuti.

    Visto che sono gentili ti forniscono anche altri numeri cui telefonare per prenotare i biglietti:
    "Grazie all'accordo tra TicketOne e Seat Pagine Gialle, potete acquistare i biglietti per tutti gli eventi TicketOne semplicemente telefonando 24 ore su 24 al numero 89.24.24
    Che costa da telefono fisso Telecom Italia 0,36 alla risposta + 1.32 al minuto. Da telefono fisso Wind costo fisso di 1,2 per il primo minuto di conversazione; 0,96 al minuto, con tariffazione al secondo, allo scadere del primo minuto. Da cellulare Tim 1.32 al minuto; addebito minimo un minuto. Da cellulare Vodafone 1.32 al minuto; addebito minimo un minuto.
    Da cellulare Wind costo fisso 1,5 per il primo minuto di conversazione; 1 al minuto, con tariffazione al secondo, allo scadere del primo minuto. Da cellulare H3g 1,32 al minuto; addebito minimo un minuto.

    Oppure, sempre con un accordo fra Telecom-TIM e TicketOne chiamando il 412, stessi costi del 892.412, ma va aggiunto 1 euro per il "servizio" carta di credito.

    Il servizio telefonico di assistenza è inoltre pessimo, spesso la voce che dovrebbe aiutarti è impreparata ma cerca il più possibile di tenerti al telefono.
    Controllano a loro piacimento il flusso dei biglietti usando termini come "in attesa di nuove disponibilità", quando in realtà sono solo mezzucoli per accentrare e maggiorare le compravendite.
    E per tutto questo deve pagare anche la prevendita di 6 euro a biglietto in più.
    Impongono spesso commissioni addizionali su alcuni biglietti senza apportare alcuna spiegazione.

    Durante la vendita on line per grandi e medi eventi il sito TicketOne si blocca.
    Questo comporta gravi disagi e confusione per gli utenti che spesso si ritrovano i soldi scalati o impegnati dalla carta di credito pur non avendo acquistato e portato a termine l'ordine.
    Spesso escono messaggi senza senso di errori improbabili.
    Con tutti i soldi che hanno preso dai promoter e dalla gente avrebbero già potuto comprare server ben più resistenti come moltissimi siti seri di vendita on line hanno.
    Vi ringraziamo di cuore.
    Speriamo che possiate fare qualcosa.”
    I.A.




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